La consapevolezza di sé è l’abilità di accettare le imperfezioni e trovare serenità nelle piccole gioie quotidiane.
Mi piace condividere con voi la poesia “Valgo” di Nadine Stair*.
Penso possa esservi di grande insegnamento nella sua semplicità.

In un mondo che spesso ci mette alla prova, “Valgo” ci ricorda l’importanza di rimanere fedeli a noi stessi e di abbracciare ogni sfumatura della nostra esistenza. Viene proposto di abbandonare la ricerca della perfezione, comprendendo che la vita è un susseguirsi di momenti, alti e bassi, da vivere con autenticità e gratitudine.
La narrativa dell’autrice è delicata e potente allo stesso tempo, capace di trasmettere messaggi profondi con una semplicità disarmante.
La sincerità del messaggio, lo rendono universale e toccante, capace di risuonare nel cuore di chiunque lo legga.
VALGO
Ho imparato a vincere perdendo; ho disegnato il sorriso che ho, piangendo tante volte.
Conosco così bene il suolo che ora guardo solo il cielo. Ho toccato il fondo così tante volte che, ogni volta che scendo, so già che domani risalirò.
Mi sono stupito così tanto della natura umana, che ho imparato a essere me stesso.
Ho dovuto affrontare la solitudine per capire come stare con me stesso e scoprire che sono una buona compagnia.
Ho cercato tante volte di aiutare gli altri, che ho imparato ad aspettare che mi chiedessero aiuto.
Ho sempre provato a rendere tutto perfetto e ho capito che, in realtà, tutto è imperfetto come deve essere (me compreso).
Faccio solo quello che devo fare, nel miglior modo possibile, e gli altri facciano ciò che vogliono.
Ho visto così tanti cani correre senza meta, che ho imparato a essere una tartaruga e a godermi il viaggio.
Ho capito che nella vita nulla è sicuro, tranne la morte… per questo motivo, godo del momento e di ciò che ho.
Ho imparato che nessuno mi appartiene e che le persone restano con me per il tempo che vogliono e devono restare. Chi tiene veramente a me me lo farà capire sempre, contro ogni difficoltà.
Ho scoperto che la vera amicizia esiste, ma non è facile trovarla.
Chi ti ama davvero te lo dimostrerà sempre, senza che tu debba chiederglielo.
Essere fedeli non è un obbligo, ma un piacere sincero quando l’amore ti possiede.
Questa è la vita… La vita è bella con i suoi alti e bassi, con i suoi sapori e insuccessi.
Ho imparato a vivere e a godere di ogni dettaglio. Ho imparato dai miei errori, ma non vivo ripensando a loro, perché spesso sono ricordi amari che ti impediscono di andare avanti. Ci sono errori che non possono essere rimediati.
Le ferite più profonde non spariscono mai dal cuore, ma ci sarà sempre qualcuno disposto a guarirle, con l’aiuto di Dio.
Cammina con Dio, e tutto migliorerà sempre.
E non sforzarti troppo, perché le cose migliori della vita accadono quando meno te lo aspetti. Non cercarle, saranno loro a trovare te.
Il meglio deve ancora venire…
Il meglio deve ancora venire…



Ogni riga di “Valgo” ci invita a riflettere sulle nostre convinzioni, rivelando che il vero tesoro non risiede in ciò che possediamo, ma nel modo in cui affrontiamo le sfide quotidiane. La sconfitta, la solitudine e il fallimento sono compagni di viaggio nella nostra esistenza, così come la vera amicizia, l’amore eterno e la fede incrollabile. Queste esperienze tracciano il nostro cammino, guidandoci verso una forza interiore che ci fa sempre alzare lo sguardo verso le stelle, anche quando inciampiamo.

*Questo poema (Valgo) è frequentemente erroneamente attribuito al poeta argentino Jorge Luis Borges. La vera autrice, tuttavia, è Nadine Stair, he lo pubblicò nel 1978 con il titolo Instantes